Autore di prosa e drammaturgo

Come un guscio di noce

Commedia in atto unico

Debutto: 14 aprile 2023 – Teatro Artemisio G.M. Volonté (Velletri)

Regia: Mariagabriella Chinè

Il testo è liberamente tratto dall’opera di pubblico dominio “Amleto con l’acca”, frutto del Laboratorio di drammaturgia condotto da Massimo Simonini con gli allievi del Liceo A. Landi di Velletri nell’anno accademico 2022/2023, e debuttato nella 1° Ed.ne del Palio Teatrale Studentesco presso il Teatro Artemisio G.M. Volonté di Velletri.

Numero di personaggi: 13 (7M + 6F)

Potrei essere rinchiuso in un guscio di noce e tuttavia ritenermi Re di uno spazio infinito, dice Amleto nell’Atto II, scena 2, dell’opera di Shakespeare. E come in un guscio di noce si sviluppa questa storia di vite comuni, certamente imperfette ma sincere, che attinge alla quotidianità di un contesto scolastico per dare un messaggio importante e positivo.

Una professoressa di letteratura, alle prese con una classe di liceo appassionata ma disomogenea, piena di criticità e talenti, decide di mettere alla prova i suoi allievi proponendo per la fine dell’anno la messa in scena dell’Amleto di Shakespeare. Non tutti però accolgono l’idea, perché tra loro ci sono fratture e pregiudizi che sono convinti di non poter superare per il bene di una semplice rappresentazione. Anche i ruoli che la professoressa ha scelto li mettono in crisi, ricalcati esattamente sulla loro personalità, con l’intento segreto di far giungere gli studenti ad una catarsi finale attraverso lo studio del proprio personaggio.

Così si delineano le stesse lotte interiori di Amleto e Ofelia, la prepotenza di Claudio, l’indolenza di Polonio e la fragilità di Gertrude. Per non parlare di Rosencrantz e Guildenstern che, investiti di questo insolito ruolo, apriranno un vaso di domande ben più grandi di loro, aiutati pure dal testo di Tom Stoppard.

Un’aula scolastica diventa un contenitore di teatro che parla del teatro, e attraverso di esso migliora. Ciascun personaggio giungerà ad una personale epifania e l’intento della professoressa verrà raggiunto: lo studio dell’arte consente di fare un percorso di trasformazione e riabilitazione, liberandoci dalle nostre certezze effimere e permettendoci di rompere il guscio che ci opprime. L’inesorabilità del tempo, il fatalismo, la perdita di identità attraverso l’uso di maschere (e costumi) sono tematiche che percorrono lo spettacolo. Come un coro greco, la musica commenterà la storia, amplificando le emozioni dello spettatore e conducendo ad un meritato lieto fine.

Per richiedere il copione scrivere a: autore@massimosimonini.it